Ministero Università e Ricerca e Segretariato Italiano di PRIMA il 30 gennaio presentano il report 2018-22 e annunciano i nuovi bandi 2024 per oltre 60 milioni di euro

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Dal report sui primi 5 anni di PRIMA emerge l’elevata competitività della ricerca italiana per entità di finanziamenti ricevuti, progetti guidati e unità di ricerca coinvolte

Sarà presentato a Roma il 30 gennaio (15:00 – 17:00) il rapporto sui primi cinque anni (2018-22) del programma PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area) e saranno illustrate le tematiche dei bandi 2024 che erogheranno oltre 60 milioni di euro.

L’evento, ospitato dal Dipartimento di Biologia Ambientale dell’Università La Sapienza – Roma, è organizzato dal Ministero Università e Ricerca e dal Segretariato Italiano di PRIMA in collaborazione con APRE.

L’incontro prevede, nella parte introduttiva, gli interventi di Antonella Polimeni, Rettrice Università La Sapienza, Paolo Borchia, Rapporteur del Dossier PRIMA al Parlamento Europeo, Maria Cristina Russo, Direttrice cooperazione internazionale DG ricerca e innovazione, Commissione Europea, Maria Chiara Carrozza, Presidente Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Dopo gli interventi di apertura, l’evento si articola in due sessioni, una dedicata alla presentazione del rapporto, l’altra alle tematiche dei bandi 2024.

Al professor Angelo Riccaboni, Presidente della Fondazione PRIMA, è affidato il compito di presentare il report dei cinque anni di attività del programma e gli ottimi risultati conseguiti dalla ricerca italiana nel settore agroalimentare e delle risorse idriche che ne attestano leadership e competitività per entità dei finanziamenti, guida dei progetti e numero di unità di ricerca coinvolte. I numeri sono chiari.  I ricercatori italiani sono presenti in ben 159 progetti su 202, coordinandone 70, attraverso l’impegno di 332 unità di ricerca. Dei 286 milioni di euro finora erogati, 65 sono andati a beneficio di ricercatori e innovatori del nostro Paese

Le principali aree di innovazione sulle quali la ricerca italiana si è distinta riguardano agroecologia e agricoltura conservativa per la salvaguardia della biodiversità; digitalizzazione per l’agricoltura di precisione (tecnologie dell’informazione, IoT e blockchain) per un uso ottimale delle risorse) bioeconomia circolare rigenerativa, per la piena valorizzazione delle matrici biologiche e la creazione di nuove filiere; innovazione di processo e di prodotto; metrologia per l’agrifood per la qualità, sicurezza, tracciabilità, origine ed autenticità delle produzioni agroalimentari; lotta allo spreco alimentare;  soluzioni per la raccolta idrica con metodi naturali e artificiali per una gestione sostenibile e integrata dell’acqua; identificazione di geni che aumentano la resistenza a condizioni ambientali avverse come siccità, calore, salinità; proposte di fonti proteiche alternative per la filiera alimentare mediterranea; innovazioni per prevenire e ridurre la salinizzazione e l’inquinamento dei terreni e delle acque dovuto alle attività agroalimentari; soluzioni per migliorare la sostenibilità dell’agro-pastorizia; progetti per sostenere la transizione verso comportamenti alimentari sani e sostenibili. Di rilevo anche progetti a che adottano un approccio Nexus, che mirano a sviluppare soluzioni innovative che tengano conto delle complesse dinamiche tra acqua, energia, cibo ed ecosistemi nel contesto della regione del Mediterraneo. 

Anche per il sesto anno di attuazione dei Bandi PRIMA (2023) viene confermata l’ottima prestazione della ricerca e innovazione italiana che ne testimonia la leadership scientifica. I nostri ricercatori, infatti, hanno acquisito il 22% del budget totale, 14 milioni di euro su 63, con il più alto finanziamento ottenuto su entrambe le sezioni, 60 unità di ricerca coinvolte (su 392) e il maggior numero di coordinamenti (12). 

In linea con gli anni scorsi, anche nel 2024 per i bandi PRIMA il Ministero dell’Università e della Ricerca mette a disposizione dei ricercatori italiani circa 7 milioni di euro. 

Nella seconda parte dell’evento, a cura del Ministero, della Fondazione PRIMA e di APRE, verranno offerte informazioni e spiegazioni a supporto della partecipazione italiana ai bandi PRIMA 2024: esperti di progettazione europea forniranno linee guida per la compilazione e la candidatura delle proposte progettuali.

Il programma PRIMA è ormai considerata un’iniziativa di grande rilevanza strategica sia per il ruolo svolto in termini di diplomazia scientifica, sia per la capacità di proporre risposte alle sfide del cambiamento climatico e della sicurezza alimentare. Il recente accordo, raggiunto dalla Commissione, dal Consiglio e dal Parlamento europeo sulla prosecuzione con nuove risorse del Partenariato PRIMA per il triennio 2025-2027, è un grande risultato che riconosce il lavoro svolto e conferma le enormi potenzialità del Programma nel risolvere le sfide ambientali, sociali ed economiche che l’Europa e il Mediterraneo devono affrontare. 

In questa prospettiva, si colloca il progetto FUTURE4PRIMA, coordinato dalla Fondazione PRIMA e con un importante ruolo svolto dal MUR, che ha lo scopo di preparare, in ascolto dei principali attori ed istituzioni della regione, la nuova agenda strategica che il Partenariato sarà chiamato ad attuare in vista della prossima programmazione europea, per il periodo 2028-2034.

Informazioni e programma dell’evento sono consultabili al link

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